-
.
IL SUBBUTEO DEI PIONIERI
Intervista a Mosedayas, un uomo chiamato Cavallo
Lo Zio: Mosedayas, al secolo Roberto Cavallo... oggi giocatore di Subbuteo con materiali classici. A quanti anni hai iniziato a giocare?
Mosedayas: credo fosse il 1967 o il 1968, mi ero appena trasferito da Torino a Paderno Dugnano. Mio padre mi regalò una Continental Edition acquistata in uno dei suoi numerosi viaggi all'estero; in Italia immagino che il gioco fosse ancora praticamente sconosciuto. Da quel momento e' scoppiata la passione.
Inizialmente giocavo sul tavolo del salotto, era rotondo e quindi avevo abolito i corner; successivamente ho trovato soluzioni più consone.
C'era un altro bambino della via che aveva già la scatola verde prima che iniziasse l'importazione dei Parodi, si chiama Paolo ed è tutt'ora mio amico, sto cercando di convincerlo che è ora di riprendere a giocare...
Insieme un po' alla volta abbiamo contagiato tutti i coetanei della zona e alla fine eravamo una ventina a giocare.
Alternavamo: un pomeriggio si giocava a calcio, quello dopo a Subbuteo e cosi via.
Scusami se non riesco a datarti precisamente il tutto ma i ricordi sono veramente lontani.
Lo Zio: avevi quindi sei o sette anni quando tutto è iniziato...
Mosedayas: parlando di Subbuteo si, ma già da un paio di anni giocavo a “calcio in miniatura” con i pezzi di Lego.
Il Lego a quel tempo aveva quasi solo due colori e questi erano appunto quelli delle due squadre: rosso e bianco; con i più rari pezzi gialli e blu ci facevamo i portieri, la palla era ricavata utilizzando una perlina da collana.
Anche le porte erano in Lego e la rete era fatta con una retina per raccogliere i capelli.
Il possesso palla era del pezzo che l'aveva più vicina a sé ma le regole alla fine non erano così lontane da quelle Subbuteo.
Lo Zio: disputavate anche tornei?
Mosedayas: si, certo, facevamo tornei tra di noi ogni settimana.
Poi il 1° gennaio 1973 ho fondato il Subbuteo Club Paderno Dugnano (SCPD).
Noi del club SCPD abbiamo riportato anche delle soddisfazioni, avevamo dei buoni giocatori; mi ricordo diversi tornei in Viale Marche a Milano dai Salesiani: era un classico, ci portavano i genitori e noi eravamo emozionati come dei pazzi.
Io poi giocavo anche da solo, cosa che oggi non mi diverte più fare: avevo un campionato con sedici squadre. Ad ognuna avevo dato un nome, dei colori, uno stemma; i giocatori avevano nome, cognome e nazionalità.
Ho conservato il block notes a quadretti dove scrivevo tutto, da cui ho tratto le scansioni che ti ho preparato. E' sopravvissuto insieme a buona parte del mio vecchio materiale.
Lo Zio: dove giocavate?
Mosedayas: in camera a terra sul tappeto era un vero classico anche per noi, ma Paolo aveva una villa con taverna e suo padre gli aveva attaccato il panno su una tavola. Quello era il nostro Wembley.
Lo Zio: com'era l'atmosfera?
Mosedayas: fai che era come quella attuale ma solo un po' meno inquinata: azoto per il 77% e ossigeno per il 21%... a questi si aggiungono, per circa il 2% altri importanti elementi come l'argon, il biossido di carbonio, l'acqua...
Ma tu forse parli del Subbuteo... certo non si puo' dire che “in cameretta” non ci fosse dell'agonismo... anzi, era l'atmosfera piu' agonistica che abbia mai visto e vissuto, non ci si fermava nemmeno sul 7-0, si esultava quando si segnava e nessuno si offendeva.
Poi al termine della partita eravamo più amici di prima.
Lo Zio: come e perche' hai smesso e hai ricominciato...
Mosedayas: ho smesso intorno ai 15 anni, nel 1976, quando altri interessi si sono impadroniti di me... pero' ho sempre conservato tutto il materiale in uno scatolone e me lo sono sempre trascinato dietro anche durante i quattordici traslochi della mia vita da adulto.
In anni recenti, quando mi sono trasferito in Svizzera dove si vive bene ma ci si annoia, ho deciso che avrei rincominciato a giocare a scacchi o a Subbuteo.
Ha vinto il Subbuteo perchè a Lugano ho incontrato i ragazzi dell'OSC Sassi Grossi e dal quel momento ho ripreso a fare tornei e campionati in giro per l'Italia conoscendo un sacco di gente simpatica; mi sono fatto decine di amici e ho partecipato a eventi davvero bellissimi.
Anche io ho fatto la raccolta Subbuteo la Leggenda, penso che il 2009 sia stato un anno fantastico per il calcio in miniatura.
Lo Zio: con quali palloni giocavi?
Mosedayas: questa e' una cosa bizzarra... non ho memoria di questo. Ricordo solo un pallone marrone, che adesso identifico come grande, ma allora era solo "il" pallone.
Allora c'era solo il panno in cotone, il primo che ho avuto, quello che era nella Continental Edition, lo conservo ancora... è distrutto, ma sa di buono.
Lo Zio: e il lucido?
Mosedayas: non l'ho mai usato, non sapevamo nemmeno cosa fosse.
Ho smesso di giocare proprio nel periodo in cui cominciava ad essere usato da tutti.
Io quando sentivo parlare del lucido rabbrividivo, lo trovavo una forma di modernismo da condannare...
Da quando ho ripreso a giocare invece lucido regolarmente.
Nelle foto: due pagine della sezione “Tornei” del vecchio quaderno
Lo Zio: schieravi la barriera difensiva?
Mosedayas: la risposta più sincera è “boooh...”
Lo Zio: e sull'uso del portiere cosa ti ricordi?
Mosedayas: anche su questo direi che non ricordo proprio nulla, però posso dire di non essermi trovato in difficoltà quando ho ripreso in tempi moderni, quindi non ipotizzo modi strani di utilizzo all'epoca, tipo tenere il portiere rovesciato o altro.
Nelle immagini: pagine con le formazioni dal vecchio quaderno
Lo Zio: quante squadre avevi?
Mosedayas: tante. Il Subbuteo ha facilitato la vita decisionale della mia famiglia, nonni e zii compresi: qualunque occasione da regalo prevedeva l'arrivo di una nuova squadra. Immagino di essere arrivato a possederne una quarantina.
Ho un particolare ricordo della Haiti, come conseguenza di Italia-Haiti 3-1 ai mondiali del '74.
Il Torino speciale ce l'ho ancora, con lo sgorbio bianco a fare da stemma. Il Toro era il mio sogno realizzato quando diventò nuovamente campione d'Italia giocando alla maniera olandese come poche altre squadre hanno saputo fare, col pressing e il fuorigioco alto.
Tifavo Olanda a livello di nazionali, ma a Subbuteo non l'ho mai avuta; mi ricordo però la Spagna, che con i suoi colori rossoblu faceva anche il Mosedayas, la squadra immaginaria che si vede anche nelle scansioni da cui deriva oggi il mio nickname sui forum.
Lo Zio: quando si rompevano le miniature come intervenivi?
Mosedayas: le incollavo “da bambino”: tanta colla e metodo poco scientifico, alcune miniature riparate le ho ancora, fanno un po' impressione...
Lo Zio: hai ricordo dei negozi di Subbuteo?
Mosedayas: con mio padre andavamo al Paradiso dei Bambini, in via Dante a Milano. Il negozio oggi non c'è più ma ha chiuso in tempi recenti.
Il Subbuteo era ai piani superiori... essendo un paradiso, si saliva verso il cielo...
Edited by zionist - 30/4/2013, 10:19. -
lucazacchi.
User deleted
Bellissimo! Grazie a tutti e due!!! . -
.
A volte si può giocare a Subbuteo anche senza campo e miniature, questo vale anche per il lavoro che fai sul tuo blog 
. -
fmconion.
User deleted
Bellissima intervista e stupenda raccolta di materiali storici 
. -
Rensenbrink.
User deleted
Bellissima intervista ... un tuffo nel passato di ognuno di noi, molto simile a quello di Mosedayas! . -
Robuteo.
User deleted
Grandissimo Roby, 
( e un bravo anche al ns REPORTER Luca)!
Ma sai che nn sapevo del tuo nickname..già a quei tempi?? Pensavo ,come tutti,te lo fossi appioppato nel riprendere il subbuteo dei giorni ns ,sul pc e quindi sui vari blog!!
Veramente "strana" questa particolarità!!
. -
.
Complimenti davvero! Belle cose su questo forum! . -
.
Bello e interessante. Grazie !!! . -
.
un sorso di spensierata gioventù.. . -
.
Mo' t'acchiappo a te!
. -
. https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65816750
. -
.
Bob, ti ho trovato delle porte fatte col Lego! 
http://cstfa.webs.com/apps/photos/album?albumid=7435340
. -
lucazacchi.
User deleted
Fantastiche!!! .
