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Grazie Roberto e GB.
Joak/Gioacchino e non joke, sebbene io sia una burla vivente.
Avrei voluto giocare più tornei, negli anni d'oro, e raccogliere ancor più dati.
Peccato non avere documentazione fotografica o video, specie dei miei incontri.
Difficile emergere in un periodo e una regione così ricca di Campioni.
A Rapallo i miei amici hanno via via abbandonato e allenarsi da solo non era facile.
Quando ho iniziato ad allenarmi con gli amici di Chiavari, Raineri (grande giocatore), Valle (altro valido elemento), Ferrara e Pisaneschi, il gioco ne ha beneficiato, anche se tanti risultati li ho ottenuti con la mia costanza e caparbietà.. -
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Sempre e solo HW.
Quando smisi l'attività agonistica feci diverse amichevoli con ragazzi di Chiavari, ancora oggi in attività nel circuito Old, usando squadre Hasbro monoblocco con base piatta larga sotto.
Ora ho anche quattro squadre da Calcio da Tavolo, tre Profibase C3S e una con base Extreme Works.
Ho visto che sei di Savona.
Oltre a Flavio Oddone, che non ho mai incontrato sui panni verdi al contrario di qualche mio amico di Club di Chiavari (Raineri e Valle), conosco De Carlo e il varazzino Lampugnani.
Al 6° Bottini, aprile '80, eliminai un altro giocatore di Savona, Giusto, pareggiando 1-1 e poi vincendo 5-4, dopo tiri e alternati.
Flavio Oddone me lo ricordo, aveva iniziato a giocare dopo di me, forse è più giovane di un paio d'anni, De Carlo pure, compagno di trasferte genovesi, mi ricordo il suo campo montato su un tavolo ovale...sembrava di essere all'olimpico di Roma con tutta la pista.
con lui giocava anche il fratello minore, fondò il club Andreia a Savona ma non mi iscrissi in quanto ero già tesserato con il Pegli
Giusto, FLAVIO....carissimo amico di gioventù, fu lui a mostrarmi per la prima volta il subbuteo appena scoperto, quante partite insieme e log book pieni di appunti e marcatori,
Milanista sfegatato, il suo incubo non era tanto la mia Juventus (con bobby goal dipinto con i capelli grigi ed i baffi su Causio e Benetti) quanto la mia Dinamo Bucarest con il goleador Satmareanu che segnava da ogni posizione.
Giocatore paziente e preciso, ambidestro ed abile anche per questo nel gioco al volo (che anche io non disdegnavo) oltre che un caro amico era un buon giocatore di subbuteo. Quando scoprimmo che a Genova usavano il lucido quasi ci venne un colpo, noi che ci allenavamo ogni santo pomeriggio dopo gli studi, per non mancare un dribbling e migliorare il tiro ..... fummo completamente spiazzati
Fu proprio al torneo Bottini che lo vidi giocare (già eliminato non mi ricordo più se da Zolezzi o da chi) contro Beverini e l'ho un po' invidiato dopo quel giorno perchè avrei dato non so cosa per giocare anch'io con il mito e magari segnare una rete come fece lui.
Io nell'ottanta feci l'esame di maturità, mi innamorai come un pazzo e mi dimenticai completamente del subbuteo: non feci neanche una partita di allenamento...il non aver regalato le mie squadre, già che c'ero, fu solo un colpo di fortuna
la storia del SUBBUTEO, campioni o meno , l'abbiamo fatta anche noi....
il "giocattolo" diventava un gioco, il gioco, ed il subbuteo, in gran parte dovuto al fatto di essere "il calcio in punta di dito" era di per se AFFASCINANTE anche se non tutti i miei coetanei di allora, per quanto amanti del calcio, ne vennero coinvolti.. -
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Insomma l'unico che giocava solo in cameretta ero io... . -
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ma va la ma va la.......... -
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Io manco la cameretta ho mai avuto.
Porte autocostruite, panno da stiro e poi un panno verde con le righe tracciate col gesso da sarto come campo da gioco; tavolo ovale allungato e impossibilità di mettere le transenne. Quindi, diverse miniature rotte.
Infine, un campo vero, transennato, sul quale ha giocato anche Davide Massino, in una casa nuova, ma sempre senza cameretta.
Ma i miei risultati li ho ottenuti ugualmente.. -
Robuteo.
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Io manco la cameretta ho mai avuto.
Porte autocostruite, panno da stiro e poi un panno verde con le righe tracciate col gesso da sarto come campo da gioco; tavolo ovale allungato e impossibilità di mettere le transenne. Quindi, diverse miniature rotte.
Infine, un campo vero, transennato, sul quale ha giocato anche Davide Massino, in una casa nuova, ma sempre senza cameretta.
Ma i miei risultati li ho ottenuti ugualmente.
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