Posts written by fabrizio sonnino

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    ...tutto più o meno ben ricostruito, ma non era il Nugget (peraltro a quei tempi già, quasi, fuori produzione e rinvenibile solo come giacenza nei negozi) il primo lucido per mobili usato come "fluidificante", bensì l'ultimo, in quanto migliore di tutti quelli provati prima...
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    Eppure è talmente semplice per chi dimestichezza con il gioco così com'era all'epoca: le basi pulite e bilanciate già andavano dritte abbastanza rispetto a quelle di chi non curava questi particolari e la differenza si notava, guardando e giocandoci contro. Questo deve aver colpito, Casali, Siciliano e Dent. Poi a Genova cercarono detergenti che pulivano sempre meglio fino a che scoprirono i lucidi per mobili e li la cosa fu ancora più evidente ed olezzante. Siamo al famoso torneo di Roma.
    Nessuna contraddizione, solo un evoluzione di un principio: quello di rendere le basi, via via sempre più "giocabili" di come uscivano dalla fabbrica.
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    CITAZIONE (vorbe1974 @ 22/2/2014, 17:39) 
    Non ci sono notizie precise per stabilire chi abbia scoperto ed iniziato a Lucidare le squadre.
    Paolo Casali di Bologno che è stato uno dei pionieri del Subbuteo Italiano,è convinto che Beverini usasse il lucido durante i primi Campionati Italiani,cosa confermata da Bruno Siciliano e da Mike Dent per quanto riguarda i Mondiali di Monaco 1974.
    A livello Internazionale il "trucco" venne scoperto durante gli Europei ETF del 1976 a Malta,e dal 1977 quasi tutti iniziarono la lucidatura :D :D :D ...

    C'è da dire che i genovesi ottimizzavano la resa delle basi già agli italiani del '74. Toglievano le impurità, come la colla o i riccioli di plastica sullo spigolo e pulivano le basi con acqua ossigenata o detergenti per i vetri o altre superfici (oltre ad aprirle per centrare la rondella).
    Questo di per se già consentiva una certa maggiore resa sul gioco "dritto" sia per gli agganci su distanze medio brevi, sia sul tiro da lontano.
    In quei campionati, invece, si presentarono giocatori addirittura con basi verniciate, o per bellezza o per aumentare l'attrito e favorire il gioco ad effetto e, soprattutto, il virtuoso e determinante colpo del dietrofront.
    Questa, molto probabilmente la differenza notata dai summenzionati.
    Evidentemente, a forza di provare detergenti diversi si giunse al lucido per mobili che essendo a base di silicone dava anche un quid in più sullo scivolamento.
    Ciò venne verificato da Giancarlo Filacchione che giocò contro Beverini sia a maggio a Genova, sia a dicembre a Roma, nel torneo a squadre che, ovviamente, notò la differenza ed, insieme ad altri (Domenico D'Ascola anche se ne accorse ), chiese lumi ai recalcitranti liguri.
    Fu, forse, l'odore emanato dai pannetti a condurre alle conclusioni, poi note a tutti.
    E questo è.
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    CITAZIONE (fabrizio sonnino @ 20/2/2014, 10:45) 
    CITAZIONE (subbuteoblog @ 14/2/2014, 11:52) 
    Stefano Beverini, genovese, dominatore della scena subbuteistica dal 1973 al 1977, vincitore del primo Campionato Italiano Subbuteo nel 1974 e bissato nel 1976, formava con Semplici e Zollo il trio che a squadre ha fatto man bassa di titoli, ha partecipato alle vittorie di Wembley nel 77 e di Rochefort nel 79, vincitore di parecchi tornei in Italia e all’estero.

    1) Lei è sicuramente il giocatore più forte e continuo del neonato movimento Italiano. Tutti la ricordano con molto piacere, chi le ha giocato contro dice che nelle giornate di grazia era impossibile batterla, come è cominciata la sua avventura con il Subbuteo?

    Eravamo un gruppo di compagni di scuola, ai tempi del liceo. Ci eravamo costruiti un gioco simile al Subbuteo, senza conoscerne l’esistenza. Le pedine erano però piatte e senza riproduzione degli omini calciatori. Tra il ’72 e il ’73 vedemmo per caso il gioco esposto in una vetrina, e lo comprammo, nella confezione senza campo di gioco perché costava meno e i soldi erano pochi. Giocammo dapprima su un telo di iuta, poi su un vecchio panno da biliardo dismesso. Trascorsero mesi prima che acquistassimo il campo di gioco regolamentare. Eravamo una decina, giocavamo nello scantinato adibito a sala giochi, nella casa dove abitavo con i miei genitori, a Genova Pegli.

    2) Come molti della mia generazione, ho sognato vedendo sui cataloghi dell’epoca, le varie fotografie di lei e dei suoi compagni, che mietevate vittorie. Ci racconta la sua vittoria che ricorda ancora con piacere?


    Mah, è trascorso tanto tempo. Sicuramente la finale del primo campionato italiano, del 1974. Tuttavia nessuno sa che la partita più difficile è stata la prima, nel primo turno del campionato regionale del 1973, con un certo De Lucchi (da non confondersi con un suo omonimo che giocava nel nostro gruppo). Era un giocatore fortissimo: la sorte ci aveva posto subito uno contro l’altro. Pareggiai con fatica 1 a 1 e vinsi poi ai rigori. Se avesse vinto lui la storia dei primi anni del Subbuteo probabilmente sarebbe stata diversa. Dopo l’eliminazione De Lucchi si demoralizzò e mi pare che non partecipò più a competizioni.

    3) Il suo libro, IO BEVERINI è diventato un cult, un oggetto da collezionare, alcune copie ben tenute superano anche i 100 euro nelle varie aste; io stesso ho provato più volte ma non sono mai riuscito ad accaparrarmelo. È stato il primo volume sul Subbuteo, come è nata l’idea? E cosa pensa oggi di quella pubblicazione?

    Mi è sempre piaciuto scrivere, a otto anni mi divertivo a comporre, con la vecchia olivetti di mio padre, delle piccole riviste che vendevo ai parenti. Perciò scriverlo è stato naturale. Il titolo era Panno verde Subbuteo; “Io Beverini” era il sottotitolo, un po’ narcisistico. Cosa ne penso oggi? Nulla, fa parte del mio passato.

    4) Il Subbuteo è stato eletto a simbolo dal Fair Play, per rappresentare un calcio diverso da quello di oggi, come a sottolineare che il Subbuteo è un po’ l’icona del calcio anni 70. Come vede questa idea? Lei è tifoso o semplicemente appassionato del calcio, o non le interessa per nulla?

    Il calcio mi piace e lo seguo. Oggi è diverso da quello degli anni ’70, ma è più difficile, veloce e tecnico. Non penso sia più violento. Non sono un vero tifoso, mi fa piacere quando vincono le due squadre genovesi. L’ho anche praticato fino a due anni fa, a livello amatoriale, a cinquant’anni compiuti. Sono contento se il Subbuteo riceve dei riconoscimenti.

    5) Zollo nella sua intervista mi disse che nel 1977 smise di giocare perché gli vennero a mancare gli stimoli; poi un bel giorno anche di Beverini non si è saputo nulla e si è entrati nella leggenda. Quando ha smesso di giocare, perché?

    Non ricordo di preciso, mi pare nell’ 81. Ero già sposato e avevo altri interessi. Per continuare a giocare ad alti livelli avei dovuto continuare ad allenarmi costantemente: ciò non era possibile e ho preferito smettere.


    6) Edilio Parodi, lo ha certamente conosciuto bene: ci può dire due parole su di lui? Un ricordo..


    Un grande appassionato, un uomo generoso, semplice, affabile, educatissimo, un grande lavoratore.
    L’ho conosciuto, mi pare, al primo torneo della Fiera di Primavera, nel 1974. Mi presentò il campione della Lombardia e mi disse “Provi a misurarsi con lui, è un piccolo campione”. Facemmo un’amichevole e lì iniziai a rendermi conto che forse il campione ero io… Vinsi il torneo e Parodi mi augurò: “Lei vincerà il campionato italiano”. Fu un buon profeta.


    7) visitando il suo sito personale ne emerge una vita molto impegnata, pubblicazioni importanti su un argomento difficile, relatore in conventions, ruolo importante nel sindacato; una partita la farebbe ancora? Magari con i vecchi amici?


    No. Non ricordo neppure le regole, e chissà se ne sarei ancora capace.


    8) Nella sua attività agonistica ha sfidato i più quotati giocatori di tutta Europa. Belgi, Olandesi, Inglesi…. escludendosi , ci può dire chi erano i migliori?


    Gli Olandesi, più spettacolari. Una cosa vorrei precisare, è un “sassolino che ho da molti anni nella scarpa”: la lucidatura delle basi è stata scoperta, dal nostro gruppo e poi usata da tutti, solo dopo il 1974. Ho vinto il primo campionato italiano e soprattutto ho ottenuto il terzo posto nel mondo senza lucidare e neppure pulire le basi. Erano tempi pionieristici…


    9) La sua fotografia con Kevin Keegan penso sia la più invidiata ancora oggi da tutti i subbuteisti della nostra generazione. Ci racconta qualcosa di quella sfida?

    In occasione di un incontro a Wembley tra la nazionale Inglese e quella Italiana, era stato organizzata anche un’amichevole, un paio di giorni prima, tra le due nazionali di subbuteo, e alcuni calciatori vennero a farci visita e scambiammo qualche colpo. La sfida vera fu con la nazionale inglese di subbuteo, invece con Keegan ci fu solo un simpatico intermezzo. Comunque noi due giocammo sul serio, ma lui ovviamente era molto più bravo come calciatore.


    10) Come tutti quelli che leggeranno le sue risposte le vorrei fare mille domande, le chiedo un ultima cosa che è anche una mia curiosità; ho conosciuto personalmente Andrea Piccaluga a settembre, mi disse che giocò la famosa finale di Wembley del 1978 con una squadra che Lei gli prestò. Ha ancora il suo materiale di gioco?


    No, quando smisi regalai tutto a due circoli parrocchiali di Pegli, dove giocavano molti ragazzini. Forse un paio di squadre avrei dovuto conservarle…



    Ringrazio Stefano Beverini per la sua disponibilità, da tempo i subbuteisti più legati alla tradizione volevano sentire la sua voce, la invito fin da ora al torneo Primavera dove Zollo e Semplici ci verranno a trovare, per riformare almeno per un momento una delle squadre che ormai sono un tesoro della storia del nostro Subbuteo, al fatto che “ non si ricordi come si gioca….” non ci crediamo e sappiamo che le basterebbero 2 minuti per sfoderare quella classe che l’ha resa uno dei giocatori più amati del nostro hobby sport, sperando di rivedela presto un saluto e un grazie di cuore.

    Su questo punto Giancarlo Filacchione (campione regionale Lazio 1974 e 3° agli "italiani") afferma che in un torneo "sperimentale" a squadre giocato a Roma nel novembre 1974 i genovesi (Beverini e co., ma anche un'altra formazione ligure) si presentarono lucidando. Tale fatto è confermato da D'Ascola (giocava nella squadra di Reggio Calabria in quel torneo; ci dovevano, poi, essere due squadre di Roma ed una di Napoli) in un racconto fatto a Daniele Lopresto.
    Ora se la punteggiatura nell'intervista a Beverini è posta correttamente il senso è che a Genova scoprirono "dopo il 1974" la lucidatura, poi copiata da molti altri e questo non torna.
    Ma cambiando la posizione delle virgole, invece, Beverini non si sarebbe sbagliato volendo dire che la scoprirono nel suo club e "solo" dopo il 1974 la lucidatura si diffuse

    ...per la precisione (prezioso l'aiuto di Mimmo D'Ascola attraverso Daniele Lopresto)questo torneo fu giocato il 14 e 15 dicembre 1974 a Roma...
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    CITAZIONE (subbuteoblog @ 14/2/2014, 11:52) 
    Stefano Beverini, genovese, dominatore della scena subbuteistica dal 1973 al 1977, vincitore del primo Campionato Italiano Subbuteo nel 1974 e bissato nel 1976, formava con Semplici e Zollo il trio che a squadre ha fatto man bassa di titoli, ha partecipato alle vittorie di Wembley nel 77 e di Rochefort nel 79, vincitore di parecchi tornei in Italia e all’estero.

    1) Lei è sicuramente il giocatore più forte e continuo del neonato movimento Italiano. Tutti la ricordano con molto piacere, chi le ha giocato contro dice che nelle giornate di grazia era impossibile batterla, come è cominciata la sua avventura con il Subbuteo?

    Eravamo un gruppo di compagni di scuola, ai tempi del liceo. Ci eravamo costruiti un gioco simile al Subbuteo, senza conoscerne l’esistenza. Le pedine erano però piatte e senza riproduzione degli omini calciatori. Tra il ’72 e il ’73 vedemmo per caso il gioco esposto in una vetrina, e lo comprammo, nella confezione senza campo di gioco perché costava meno e i soldi erano pochi. Giocammo dapprima su un telo di iuta, poi su un vecchio panno da biliardo dismesso. Trascorsero mesi prima che acquistassimo il campo di gioco regolamentare. Eravamo una decina, giocavamo nello scantinato adibito a sala giochi, nella casa dove abitavo con i miei genitori, a Genova Pegli.

    2) Come molti della mia generazione, ho sognato vedendo sui cataloghi dell’epoca, le varie fotografie di lei e dei suoi compagni, che mietevate vittorie. Ci racconta la sua vittoria che ricorda ancora con piacere?


    Mah, è trascorso tanto tempo. Sicuramente la finale del primo campionato italiano, del 1974. Tuttavia nessuno sa che la partita più difficile è stata la prima, nel primo turno del campionato regionale del 1973, con un certo De Lucchi (da non confondersi con un suo omonimo che giocava nel nostro gruppo). Era un giocatore fortissimo: la sorte ci aveva posto subito uno contro l’altro. Pareggiai con fatica 1 a 1 e vinsi poi ai rigori. Se avesse vinto lui la storia dei primi anni del Subbuteo probabilmente sarebbe stata diversa. Dopo l’eliminazione De Lucchi si demoralizzò e mi pare che non partecipò più a competizioni.

    3) Il suo libro, IO BEVERINI è diventato un cult, un oggetto da collezionare, alcune copie ben tenute superano anche i 100 euro nelle varie aste; io stesso ho provato più volte ma non sono mai riuscito ad accaparrarmelo. È stato il primo volume sul Subbuteo, come è nata l’idea? E cosa pensa oggi di quella pubblicazione?

    Mi è sempre piaciuto scrivere, a otto anni mi divertivo a comporre, con la vecchia olivetti di mio padre, delle piccole riviste che vendevo ai parenti. Perciò scriverlo è stato naturale. Il titolo era Panno verde Subbuteo; “Io Beverini” era il sottotitolo, un po’ narcisistico. Cosa ne penso oggi? Nulla, fa parte del mio passato.

    4) Il Subbuteo è stato eletto a simbolo dal Fair Play, per rappresentare un calcio diverso da quello di oggi, come a sottolineare che il Subbuteo è un po’ l’icona del calcio anni 70. Come vede questa idea? Lei è tifoso o semplicemente appassionato del calcio, o non le interessa per nulla?

    Il calcio mi piace e lo seguo. Oggi è diverso da quello degli anni ’70, ma è più difficile, veloce e tecnico. Non penso sia più violento. Non sono un vero tifoso, mi fa piacere quando vincono le due squadre genovesi. L’ho anche praticato fino a due anni fa, a livello amatoriale, a cinquant’anni compiuti. Sono contento se il Subbuteo riceve dei riconoscimenti.

    5) Zollo nella sua intervista mi disse che nel 1977 smise di giocare perché gli vennero a mancare gli stimoli; poi un bel giorno anche di Beverini non si è saputo nulla e si è entrati nella leggenda. Quando ha smesso di giocare, perché?

    Non ricordo di preciso, mi pare nell’ 81. Ero già sposato e avevo altri interessi. Per continuare a giocare ad alti livelli avei dovuto continuare ad allenarmi costantemente: ciò non era possibile e ho preferito smettere.


    6) Edilio Parodi, lo ha certamente conosciuto bene: ci può dire due parole su di lui? Un ricordo..


    Un grande appassionato, un uomo generoso, semplice, affabile, educatissimo, un grande lavoratore.
    L’ho conosciuto, mi pare, al primo torneo della Fiera di Primavera, nel 1974. Mi presentò il campione della Lombardia e mi disse “Provi a misurarsi con lui, è un piccolo campione”. Facemmo un’amichevole e lì iniziai a rendermi conto che forse il campione ero io… Vinsi il torneo e Parodi mi augurò: “Lei vincerà il campionato italiano”. Fu un buon profeta.


    7) visitando il suo sito personale ne emerge una vita molto impegnata, pubblicazioni importanti su un argomento difficile, relatore in conventions, ruolo importante nel sindacato; una partita la farebbe ancora? Magari con i vecchi amici?


    No. Non ricordo neppure le regole, e chissà se ne sarei ancora capace.


    8) Nella sua attività agonistica ha sfidato i più quotati giocatori di tutta Europa. Belgi, Olandesi, Inglesi…. escludendosi , ci può dire chi erano i migliori?


    Gli Olandesi, più spettacolari. Una cosa vorrei precisare, è un “sassolino che ho da molti anni nella scarpa”: la lucidatura delle basi è stata scoperta, dal nostro gruppo e poi usata da tutti, solo dopo il 1974. Ho vinto il primo campionato italiano e soprattutto ho ottenuto il terzo posto nel mondo senza lucidare e neppure pulire le basi. Erano tempi pionieristici…


    9) La sua fotografia con Kevin Keegan penso sia la più invidiata ancora oggi da tutti i subbuteisti della nostra generazione. Ci racconta qualcosa di quella sfida?

    In occasione di un incontro a Wembley tra la nazionale Inglese e quella Italiana, era stato organizzata anche un’amichevole, un paio di giorni prima, tra le due nazionali di subbuteo, e alcuni calciatori vennero a farci visita e scambiammo qualche colpo. La sfida vera fu con la nazionale inglese di subbuteo, invece con Keegan ci fu solo un simpatico intermezzo. Comunque noi due giocammo sul serio, ma lui ovviamente era molto più bravo come calciatore.


    10) Come tutti quelli che leggeranno le sue risposte le vorrei fare mille domande, le chiedo un ultima cosa che è anche una mia curiosità; ho conosciuto personalmente Andrea Piccaluga a settembre, mi disse che giocò la famosa finale di Wembley del 1978 con una squadra che Lei gli prestò. Ha ancora il suo materiale di gioco?


    No, quando smisi regalai tutto a due circoli parrocchiali di Pegli, dove giocavano molti ragazzini. Forse un paio di squadre avrei dovuto conservarle…



    Ringrazio Stefano Beverini per la sua disponibilità, da tempo i subbuteisti più legati alla tradizione volevano sentire la sua voce, la invito fin da ora al torneo Primavera dove Zollo e Semplici ci verranno a trovare, per riformare almeno per un momento una delle squadre che ormai sono un tesoro della storia del nostro Subbuteo, al fatto che “ non si ricordi come si gioca….” non ci crediamo e sappiamo che le basterebbero 2 minuti per sfoderare quella classe che l’ha resa uno dei giocatori più amati del nostro hobby sport, sperando di rivedela presto un saluto e un grazie di cuore.

    Su questo punto Giancarlo Filacchione (campione regionale Lazio 1974 e 3° agli "italiani") afferma che in un torneo "sperimentale" a squadre giocato a Roma nel novembre 1974 i genovesi (Beverini e co., ma anche un'altra formazione ligure) si presentarono lucidando. Tale fatto è confermato da D'Ascola (giocava nella squadra di Reggio Calabria in quel torneo; ci dovevano, poi, essere due squadre di Roma ed una di Napoli) in un racconto fatto a Daniele Lopresto.
    Ora se la punteggiatura nell'intervista a Beverini è posta correttamente il senso è che a Genova scoprirono "dopo il 1974" la lucidatura, poi copiata da molti altri e questo non torna.
    Ma cambiando la posizione delle virgole, invece, Beverini non si sarebbe sbagliato volendo dire che la scoprirono nel suo club e "solo" dopo il 1974 la lucidatura si diffuse
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    Apprezzamenti graditissimi da Daniele che giro ai giocatori. L'impresa l'hanno fatta loro. Il mio compito, e quello di Antonello Rodriquez (il nostro direttore sportivo), e solo quello di mettere i protagonisti (quelli che vanno in campo) nelle condizioni di rendere al meglio.
    Ringrazio anche Luca per le bellissime foto che hanno immortalato il momento.

    Saluti, Fabrizio Sonnino

    PS @Daniele: ricordi di aver partecipato (assieme a D'Ascola e chi altro di Reggio Calabria?) nel novembre 1974 ad un torneo sperimentale a squadre con formazioni di Genova, Napoli e, naturalmente, Roma?
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    Questo documento conferma che nel 77 gli junior erano i 60; si sa che nel 78 i 60 passarono di categoria ed, infatti Daniele e Scaletti in quell'anno a Roma giocarono gli italiani seniores.
    Poi nel 79 tutto doveva rimanere così, con gli junior al limite dei 17 anni (vedi il primo comunicato che ho pubblicato) ma, sicuramente qualcosa poi cambiò, infatti nel 1980 erano junior i sedicenni (1964). Bisogna trovare i comunicati successivi a quel n. 14 del 26 giugno 1978, dove venne formalizzata la modifica. Ho ancora una valigetta da aprire a casa di mia madre, quella coi documenti più vecchi. Vediamo se salta fuori qualcosa.
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    ...interessante questa cosa: per il 79 sono certissimo, come per l'anno prima: il limite era 16, un anno in meno il Guerino. Forse c'è stata una variazione dalle due edizioni precedenti del campionato italiano. Tieni presente che la stagione sportiva andava dal 1 luglio al 30 giugno e quindi li categoria scattava in quel momento. Ma se tu avevi già 17 anni a giugno '77 (quando si giocarono quegli italiani), allora il problema si pone.
    Mi documento e ti faccio sapere...
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    ...vinsi i regionali juniores nel 1979 (sono del 1963) e l'anno seguente passai di categoria...sicuramente anche l'anno prima era così (ovviamente tutto sfalsato di un anno)...,nel 1973-74 la juniores non c'era, nel 1975-76 gli italiani juniores li vinse Scaletti che era un '60 e l'anno dopo passò seniores.
    In ogni caso, per il periodo iniziale, cioè dal 1972 ala fine del 1977, quando io cominciai l'attività , agonistica, sono entrato in contatto con testimoni eccellenti, ma per questa come per altre questioni, terrò per me (e per chi vuole ma non lo pubblicherò) quanto reperito. Non mi piace la piega che ha preso la cosa ed, in genere come funzionano i forum.

    Due considerazioni finali:

    - apprezzati i complimenti del grande Lopresto (che prendo solo per me, il lavoro l'ho fatto io;
    - come dimostrato, anche Daniele, facendo affidamento alla memoria, si era sbagliato. Questo può avvenire in perfetta buona fede (sono passati molti anni). Bisogna, quindi farsi supportare da, se disponibili, documenti - comunicati, moduli, cartellini, articoli di giornale - per evitare di fare errori.

    Per la cronaca anche a me era successo, omettendo un presente ad un incontro FISCT-AICaT del marzo 1998. I documenti erano a casa di mia madre e, per praticità e pigrizia, ero andato a memoria, sbagliando.
    Approfondendo , però, ho trovato che quello non era stato il primo incontro tra federazioni, né aveva sortito niente di interessante e sostanziale. Mi rendo conto, però, che si poteva benissimo pensare che non avevo inserito il nominativo apposta, per problemi personali con il soggetto. Invece, me ne ero solo dimenticato. Succede.

    Tanto vi dovevo.

    Fabrizio Sonnino
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    CITAZIONE (zionist @ 3/2/2014, 17:11) 
    CITAZIONE (fabrizio sonnino @ 3/2/2014, 13:13) 
    Da documenti che ho appena recepito risulta che Parodi istituì (e quindi iniziò a raccogliere adesioni per il campionato italiano 73-74) il comitato organizzatore da lui presieduto sin dal dicembre 1972: questo doveva raccogliere adesioni per selezioni prima provinciali, poi regionali, indi nazionali, atte a designare due rappresentanti per Monaco '74.
    In un primo momento la chiusura delle iscrizioni sarebbe stata per il 20 giugno 1973, poi, fu protratta al 31 ottobre 1973: le eliminatorie, che dovevano essere da ottobre '73 a febbraio '74, slittarono, probabilmente tutte a inizio 1974.
    La cosa importante di tutto questo, però, è che fin dalla fine del 1972 era realmente possibile formalizzare la propria esistenza, tanto come singolo che come club, a Parodi, quindi, all'attività agonistica ufficiale. Pertanto la data di nascita del 1 gennaio 1973 del S.C. Paderno Dugnano è perfettamente plausibile, come del resto, parimenti, lo è nel 1972 quella del club di Torino di Brero.

    Tanto vi dovevo per amore della verità, Fabrizio Sonnino

    Grazie Fabrizio, scrivo solo per specificare che la posizione ufficiale del forum era già questa indipendentemente dalla tua. La parola di Mosedayas non è messa in dubbio.
    Ti contatterò perché è importante che il tuo operato non vada ad intaccare la buona armonia che regna nel forum, venirsi in contro è importante.

    Non ho intenzione di minare lo spirito che regna in questo forum (ma in genere questo è facile nei forum quando non hanno spazio i dissenzienti) ma devo essere libero di portare notizie, opinioni e analisi anche diverse dalla posizione ufficiale di cui mi parli.
    Tanto più che il lavoro, peraltro piacevole, lo sto facendo io.
    Cederei il passo solo a chi, soprattutto relativamente al primo periodo, ne potesse sapere più di me.
    Mi si faccia sapere, quindi, se posso anche dissentire, ove ciò fosse necessario. Diversamente la ricerca la potrebbe anche continuare qualcun altro.

    In amicizia, Fabrizio Sonnino
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    Premessa alla seconda parte.

    Completando la pubblicazione con la seconda parte della cronologia dell’attività agonistica o, comunque, organizzata, del Subbuteo/CDT in Italia, dalla o dalle federazioni che si sono via via succedute e sovrapposte, lascio ad altri, sempre con il contributo del sottoscritto se necessario, il compito di riempire ed estendere i singoli punti, oltre che, ove inevitabilmente indispensabile, correggere ed integrare.
    Chiedendo, sin d’ora, venia per aver dovuto necessariamente menzionare tanto lo scrivente quanto il proprio club, saluto sportivamente tutti coloro che avranno la bontà e la pazienza di leggere questo modesto mio lavoro di ricerca.

    Fabrizio Sonnino


    2° PARTE

    - 1984-85, marzo primo campionato di serie A a squadre, lo scudetto va lo Jaegermaister di Venezia-Mestre composta da Bellotto, Di Lernia, Beltrame e dagli junior Cattapan e Sanavio https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65509881.

    - 1986, Milano, quinto titolo italiano per Frigani (il quarto nei seniores); primo titolo juniores a Mario Baglietto. Ai mondiale di Atene l’emiliano si deve accontentare del secondo posto battuto dal belga Hofmann 5-2, mentre il barese Baglietto diviene campione del mondo della sua categoria.

    - 1987, ultimi titoli FICMS, a Firenze Baglietto passato di categoria si laurea campione d’Italia seniores, Marco Mingrone di Roma è il campione Junior; lo scudetto andrà a Perugia.

    - 1987, a seguito di una spaccatura tra i Parodi e Mario Giudici si scioglie la FICMS. Con l’appoggio dell’importatore genovese nasce l'AICiMS - Associazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo: il cambio di denominazione pare, si rese necessario per togliere la parola “Federazione” (sostituita da “Associazione”), si trattava di questioni burocratiche dovute al rapporto col CONI. Presidente sarà Carlo Signorelli, vice-presidenti Alessandro Rossi e Marcello Tonnarelli, segretario Giambi Parodi. Presidente onorario, ovviamente, Edilio Parodi.

    - 1987, 18 ottobre, a Pescara in piazza della Rinascita 13, nasce anche la FICT - Federazione Italiana Calcio da Tavolo (materiali liberi), presidente pro-tempore è Mario Giudici, con lo scopo di raccogliere i più forti giocatori italiani e confrontarsi con i forti giocatori europei del circuito ETF (anche questo a materiali liberi). Frignani vi aderiscee e timbra subito: il giocatore, nativo di Montecchio Emilia, anche se a seguito di un cambio di residenza veniva sempre indicato come di Campeggine (comune vicino) è il primo campione d’Italia seniores FICT e vince il titolo italiano battendo 2-1 Massino; la categoria junior sarà vinta dal mestrino Sanavio.

    - 1988, 4 e 5 giugno, Bruxelles, Baglietto succede a Frignani, non convocabile in quanto tesserato FICT, nell’albo d’oro del campionato europeo seniores battendo 3-2 Dominique De Marco; l’altro DeMarco, Raymond, vince lo juniores.

    - 1988, ancora Frignani campione in seniores FICT; nella categoria juniores vince il trentino e Christian Peroni; la serie A se l’aggiudica il Club Adriatico Subbuteo Pescara, composto da Nastasi, Di Vincenzo e Semproni. In AICIMS, a Sorrento il 26 e 27 novembre, campioni italiani sono Baglietto, seniores e Filippo Morabito, juniores: tensione durante la due giorni sorrentina a causa di violente proteste di alcuni tesserati campani non ammessi alle finali nazionali, avendo giocato tornei FICT. La serie A la vincono quelli dell’ASM Almas Roma. Viene organizzato anche un campionato di serie B a squadre.

    - 1989 dopo l’assegnazione del terzo campionato seniores, vinto da Francesco Mattiangeli, di quello juniores andato all’astigiano Dorato (menzione d’obbligo allo sfortunato secondo, Patruno – 2-3 dts – che anche l’anno precedente era giunto in finale perdendo 0-2) e dello scudetto conquistato dal Quadrifoglio di Bari, forte dei fratelli Peerrino e di Berardino, chiude la FICT, primo tentativo italiano di creare un circuito di gioco a materiali liberi. Il fallimento fu dovuto al poco interesse dei giocatori italiani per il materiale libero e al riconoscimento ad opera della FISA (la Federazione Internazionale) della concorrente AICiMS, sponsorizzata dalla Parodi.

    - 1990, giugno, Roma, Ristorante Picar (all’interno del Lunapark, oggi chiuso), campionato mondiale organizzato dall’Italia: nessun titolo, solo Gagliardi in semifinale tra i giovani sconfitto dal poi secondo olandese Joris Van Braker ai tiri piazzati.

    - 1992, Amburgo, 30 e 31 maggio, penultimo campionato europeo individuale FISA, sponsorizzato dei distributori nazionali Subbuteo Due portoghesi e due belgi nelle finali delle due categorie: Paolo Sobral prevale 3-2 su Dominique De Marco, mentre tra i più giovani Bertrand Sartisse batte 2-1 Hugo Carvalho.

    - 1992, Zurigo: chiude l'ETF e viene presentato e il regolamento internazionale unificato FISA (Subbuteo)/ETF (materiali liberi). Le due federazioni si fondono dando origine alla FISTF. Si decide di giocare con materiali liberi e viene presentato il prototipo di un nuovo materiale, le Sport Figures. Per l’Italia una situazione ibrida destinata, inevitabilmente a provocare un implosione dell’AICiMS.

    - 1993 1° Campionato Europeo FISTF per nazionali a Verviers (Belgio): avrà cadenza biennale e verrà soppresso nel 1999 (vedo oltre). Finita l'epoca delle sponsorizzazioni Subbuteo si gioca a spese di federazioni e partecipanti. Categorie open, under 16 e femminile: l’Italia resta a bocca asciutta.

    - 1993 1° Campionato Europeo FISTF per squadre di club a Milano, Hotel Quark: solo terzo posto per i padroni di casa della Stella Artois, finale tutta tra belgi con i Goldfingers Cornesse che battono l’H. S. Hennuyer.

    - 1993 Willy Hoffmann pubblica un catologo di materiali Swiss-T dove compaiono Toccer, Sport Figures e Flats. La Hasbro Subbuteo copierà il profilo delle basi Sport, Hoffmann farà causa e la Hasbro sarà costretta a modificare il proprio prodotto. Sempre più complessa la situazione per la federazione italiana legata ai produttori.

    - 1994 1° Campionato del Mondo FISTF a Parigi e ultimo titolo iridato FISA a Chicago. Nel primo, con cadenza biennale alternato agli europei, poi, dal 2000 annuale, l’open se lo aggiudica Dominique De Marco, tra gli U20 vince il maltese Borg Bonaci e un altro maltese, Darren Scicluna, conquista l’U 16 (il nostro Christian Filippella si deve arrendere 3-4 al golden goal al portoghese Guimaraes), nel inile successo ancora belga con Delphine Diudonné; il secondo lo vince sempre il belga mentre la categoria juniores non viene neanche disputata. Nella FISTF la “S” diventa “SPORT” e non più “Subbuteo”. Il segretario FISTF non è più dipendente del marchio Subbuteo.

    - 1994 ultimo titolo a squadre di serie A sotto l'egida AICiMS, vince la Stella Artois.

    - 1994, i milanesi portano anche per la prima volta in Italia la Champions League.

    - 1994, 5 novembre, Hotel Kursaal, Roma Ostia, riunione operativa italiana che contrappone due posizioni inconciliabili.
    Da una parte c'era la fazione di Buzzi, Benvenuto, “il nord-est” e i toscani a formare il gruppo che poi fonderà la FISCT, dall'altra c'erano Villa, Bianco, i genovesi, i fratelli Filippella e un po' tutto il sud a formare il gruppo che poi darà vita, sempre nel 1995, all'AICaT (Associazione Italiana Calcio Tavolo).
    La FISCT voleva essere un circuito indipendente a materiali liberi; l'AICaT aveva lo scopo di mantenere il collegamento alla Parodi con relativa importante sponsorizzazione.
    Chiude il suo ciclo l'AICiMS (il circuito mono-materiale Subbuteo fondato a fine '87), ha inizio l’operatività di due nuove federazione: la FISCT , (Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo. La parola “Sport” prende il posto della parola “Subbuteo”) e l’AICaT.

    - 1995, inizia l'attività FISCT – i cui motori sono Buzzi e Galeazzi - e il secondo weekend di gennaio si gioca il primo torneo FISCT (a Verona).

    - 1995, 8 luglio, primo campionato di serie A a squadre a Roma: 6 partecipanti, Stella Artois, Pogliano Milanese, Black and Blue Pisa, Serenissima, DLF Gorizia (in tre), La Miniatura Roma (oggi CCT Roma), Bergamo (tutta composta dalla famiglia Intra: il padre Franco e i figlioli, Yari, Efrem ed Elena) e una selezione regionale locale, denominata UCT Lazio: vince il girone finale a quattro la Stella Artois con Baglietto, Hofmann, Scagni e Galeazzi.

    - 1995, 11 e 12 novembre, primi campionati italiani individuali a Duino (Trieste): solo sette regioni rappresentate, Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino, Emilia Romagna, Toscana. I rappresentati del Lazio (regione più meridionale aderente alla nuova federazione) furono accolti dagli organizzatori friulani con modi al limite – come di direbbe oggi – della “discriminazione territoriale”. Scagni vince l'open, Simone Bertelli l'under 19, Efrem Intra l'under 15 ed Elena Intra il femminile.

    - 1996, Londra, ultimo europeo individuale FISA, questi i risultati: Senior Felipe Maia (Portogallo) batte Joseph Borg Bonaci (Malta) 1-0; Junior Dionisis Koutis (GRE) sconfigge Sergio Loureiro (POR) 2-1.

    - 1996, Silkeborg, primo titolo mondiale italiano nell’U19, lo conquista Simone Bertelli.

    - 1996, 9 e 10 novembre, Rieti, prima coppa Italia FISCT individuale Master e a squadre: il trofeo va a Simone Bertelli e alla Stella Artois.

    - 1997, 7 e 8 giugno, Faenza, istituzione della categoria veteran (over 35), si aggiudica il primo titolo Stefano De Francesco in finale con Rodolfo Casentini.

    - 1997, 21 settembre, Pisa, torna all’attività agonistica il Club Calcio Subbuteo Perugia, dopo circa dieci anni di inattività, vincendo il campionato di serie B: è il sodalizio più titolato d’Italia con 6 scudetti (1 in FICMS), 6 Coppe Italia, 4 Supercoppe e 2 Champions League.

    - 1998, 14 aprile a Roma, incontro informale tra i direttivi FISCT (Sonnino, seg., De Francesco, marketing, Cattanei, sport, Lazzari, finanze) e AICAT, Carravetta e Marinucci) non si conclude nulla.

    - 1999, 18 e 19 settembre, Delft (Paesi Bassi), finalmente alla quarta edizione degli europei FISTF arrivano tre vittorie italiane: negli Open con Bolognino, nell’U19 con Efrem Intra e successo della squadra italiana Open. Questo è anche l’ultimo campionato continentale: dal 2000 si giocheranno annualmente sempre mondiali.

    - 1999, 19 ottobre, a Roma, presso lo Chalet del Lago, incontro al vertice tra AICaT e FISCT. Per la prima presenti Villa e Carravetta, per la seconda Fabrizio Sonnino e Antonello Rodriquez. Il progetto per la riunificazione prevede il riconoscimento parallelo di entrambe gli albi d’oro negli anni di coesistenza e creazione di una commissione mista (pro tempore) composta di cinque membri – due per federazione ed un quinto, neutro, da designare- che curerà la breve transizione in attesa di nuove elezioni. Tutto ciò viene presentato ai tesserati durante l'assemblea FISCT del 30 ottobre a Pianezza (TO) ma ha scarso successo: la cosa viene lasciata cadere.

    - 2000, 13 e 14 maggio, Roma, primo Grand Prix internazionale concesso all’Italia a vincerlo sono Bolognino negli open e il CCT Roma a squadre.

    - 2000, 10 e 11 giugno, Genova, a venti anni dal primo suo successo in questa categoria Frignani riesce nell’impresa di vincere di nuovo un titolo italiano individuale assoluto: batte 3-2, in rimonta, Efrem Intra.

    - 2000, 9 e 10 settembre, Vienna, campionati mondiali, Bolognino, con il suo primo titolo iridato negli open, salva la spedizione azzurra che no vince nient’altro, neanche l’open a squadre che, dall’anno seguente sarà monopolizzato dall’Italia per ben nove edizioni consecutive e ben 11 nelle 13 edizioni successive sino ad oggi.

    - 2001 terzo titolo a squadre per Frignai (1979, 1983, 2001): con i mondiali veteran e a squadre veteran e la Champions League, che vincerà negli anni successivi, saranno 28 i suoi successi (quelli nelle competizioni più importanti): 8 italiani (uno juniores nel 1979 e due seniores FICT, 1987 e 1988); 6 Guerini; un mondiale 1982 seniores, 4 veteran, 4 a squadre veteran; 1 campionato europeo individuale; 1 GP d’Italia, tre scudetti e una champions league a squadre, quanto vinto dal “campionissimo”.

    - 2001, Porto, primo titolo mondiale nell’individuale veteran: naturalmente lo porta a casa Frignani.

    - 2001, Napoli, prima Coppa Italia cadetti, vince Giorgio Proietti.

    - 2003, Urbino, primo titolo italiano U12 assegnato, vince Muccioli.

    - 2003, 27 luglio, emissione di un documento ufficiale di scioglimento dell'AICaT https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=66188369&st=45: la FISCT rimane l'unica Federazione perché. Chiude l'AICaT, che da vincolata al Subbuteo mono-materiale, negli ultimi anni aveva ammesso sia le basi Hasbro monoblocco sia un modello Profibase col profilo identico alle LW.

    - 2003, Cospicua (Malta) primo titolo mondiale veteran a squadre per l’Italia che vince anche l’open a squadre.

    - 2004, 22 e 23 maggio, Bologna, primo Major organizzato in Italia questi i vincitori: open, Bolognino; veteran, Trenta; under 19, Daniele Bertelli; under 15, Muccioli; team, Eagles Napoli.

    - 2004, 12 e 13 giugno, Roma, primo titolo veteran con nuovo limite di categoria, che passa ad essere over 40 per allinearsi a quella internazionale: dopo uno 0-0 che si protrae fino ai tiri piazzati, vince Sonnino 2-1 su Melia.

    - 2004, Alessandro Benedetti fonda la World Retro League (e relativo forum, oggi chiuso).

    - 2004, Bologna, primo titolo mondiale nell’U19 a squadre, accompagnato da quelli, sempre a squadre, nell’open e nel veteran.

    - 2005, Casavatore, nelle nuove categorie della Coppa Italia individuale si impongono Severino Gara (veteran), Mattia Bellotti (U15), C. Tavassi (U12) L. Ferri (femminile).

    - 2006, con il movimento Oldsubbuteo (oggi costituito in Associazione Sportiva Dilettantistica) torna ad esistere un circuito di gioco mono-marca Subbuteo. Più corretto sarebbe dire monomateriale ma di questo sono omologati, con criteri largamente discrezionali, oltre ai produttori originali, anche alcuni – ma non tutti - realizzatori di repliche, Materiali genericamente ammessi: tutta la produzione subbuteo sino alle LW e loro repliche moderne; palla di dimensioni medie.
    Regolamento di gioco: rimpasto dei regolamenti degli anni '70/'80/'90.
    Altrettanto discrezionali e pretestuosi sono i criteri con cui viene permessa la partecipazione ai tornei di questa community.

    - 2006, novembre, Chianciano, prima Coppa Italia U19 a La Rosa; primo titolo Cadetti a squadre alla Virtus di Rieti.

    - 2007, febbraio: vengono sospese le attività della World Retro League; il relativo forum chiude.

    - 2007, Les Herbies (Francia), primi titoli mondiali U15 e U12 per l’Italia che si aggiudica anche l’open e il veteran a squadre.

    - 2007, 17 18 novembre, Chianciano, prima edizione della Coppa Italia Primavera (U15), se l’aggiudica Perugia.

    - 2007, dicembre, al Perugia la prima Supercoppa.

    - 2007/08, la FISCT tenta, inizialmente con successo ma poi senza seguito, di proporre un circuito di gioco storico, denominato “Classic”, con un proprio regolamento basato sulle regole degli anni '70 e '80. Tra i materiali ammessi, nel primo regolamento, del settembre ’07, non figurano esplicitamente (forse per dimenticanza) le miniature flat e le Subbuteo Lw, ma si dice che sono ammesse tutte le miniature prodotte dal 1947 al 1996, Husbro monoblocco escluse; nel secondo regolamento, riveduto e corretto nel giugno ‘08, scompare la decorrenza dal 1947 ma vengono menzionate espressamente come omologate le LW. Il primo titolo italiano, assegnato a Ferrara il 18 maggio 2008, è appannaggio di Cesare Santanicchia; l'anno seguente la fase finale viene organizzata a Perugia ma molti degli aventi diritto danno forfait. Sospesa, non sarà mai disputata. L'esperienza si chiude qui.

    - 2008, Ferrara, primo titolo italiano cadetti, vince Belloni, e primo titolo italiano a squadre Primavera che va a Napoli Fighters.

    - 2008, Vienna, primo iridato italiano U12 è Diego Tagliaferri.

    - 2008, 15 e 16 novembre, Chianciano, prima Coppa Italia U19 al Palermo.

    - 2009, Salerno, primo titolo italiano a squadre under 15 conquistato da Palermo.

    - 2009, Rotterdam, titolo mondiale nell’U15 a Emanuele Lo Cascio.

    - 2010, 30 e 31 ottobre, Fiumicino (Roma), prima edizione dell’Europa League,assegnata all’Italia: i greci dell’Atlas si aggiudicano la competizione.

    - 2011, nasce il circuito amatoriale WASPA (World Amateur Subbuteo Players Association).

    - 2011, Palermo, en plain italiano per quanto riguarda i titoli mondiali a squadre: il primo successo della storia nel femminile è accompagnato dall’open, dal veteran e dalle tre categorie giovanili. Inoltre, primo alloro assoluto nell’individuale femminile: a vincerlo è Giuditta Lo Cascio.

    - 2011, i Tigers Bologna vincono l’Europa League, istituita l’anno prima.

    - 2012, a Reggio Emilia accoppiata Pierce 14 con i successi nella Supercoppa U19 e in quella Primavera

    - 2013, nasce un circuito di gioco storico a materiali liberi di tipo ETF nell'ambito del circuito amatoriale WASPA: regolamento di gioco: rivisitazione del regolamento ETF classico.

    - 2013, 26 e 27 ottobre, Napoli, Pala Barbuto, organizzazione della Champions League all’Italia e finale tutta italiana con i F.lli Bari Reggio Emilia che prevalgono su i Black and Ble di Pisa.


    Edited by fabrizio sonnino - 2/1/2014, 17:14
  12. .
    Premessa.

    Senza avere per obbiettivo quello di ottenere visibilità e pubblicità per me o per il mio club e consapevole che il lavoro è appena all'inizio e, di conseguenza, perfettibile ed integrabile con l'apporto di tutti coloro i quali intendano collaborare, presento questa cronologia, pubblicando per ora solo la prima parte.
    Questa stesura altro non vuole essere se non una traccia temporale degli inizi e delle “prime volte” (talora, anche delle successive) di ogni avvenimento sportivo che ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo dell'attività agonistica organizzata del Subbuteo (oggi anche, ma non solo, calcio da tavolo) in Italia.
    Per adesso, questa prima presentazione riguarda il quindicennio 1968-1983, che va dai primi praticanti nostrani fino all'introduzione della pallina media, passando per le prime edizioni di, Campionato Italiano individuale, Guerin Subbuteo, Grand Prix, Coppa Italia a squadre, e le prime esperienze e vittorie di giocatori e squadre azzurre in amichevoli, tornei internazionali, Campionati Mondiali ed Europei. Tutto con attenzione alla nascita della prima federazione, la FICMS, e al suo percorso e rapporto con l'evoluzione delle vicende internazionali.
    Un solo sconfinamento al 1984 per il primo titolo internazionale assegnato giocando con la palla media, vinto dal nostro Renzo Frignani.
    Con il desiderio di aver solo gettato la prima pietra di quella che potrebbe essere, come già ho avuto modo di dire, la realizzazione di un'opera dal titolo “Storia del Subbuteo Italiano dalle Origini ai Giorni Nostri” e certo che molti, se non tutti, abbiano lo stesso entusiasmo che ha animato il mio lavoro, nel contribuire alla sua edizione, saluto sportivamente.

    Fabrizio Sonnino


    Antefatto: Robuteo è una delle due persone che, a quanto si sa, hanno cominciato a giocare in Italia per prime https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65587186. Il suo inizio ludico risale al 1967-68, quando acquista il gioco a Verona in un negozio che lo importava e vendeva direttamente (l'importazione da parte dei Parodi sarebbe iniziata solo nel settembre del 1971). L'altro è Mosedayas che pure scopre il gioco tra il 1967 e il '68: il padre glie lo porta dall'Inghilterra. Egli fonda, il 1° gennaio 1973, il Subbuteo Club Paderno Dugnano (SCPD) https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65772403. Quindi è questo il primo club costituito in Italia. Tale club risulta in un elenco ufficiale della federazione pubblicato il 17 aprile 1975, https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65816750. Gli unici altri due club tuttora in attività figuranti nella stessa lista sono l'Associazione Calcio Subbuteo Perugia di Stefano De Francesco e il Club Subbuteo Puma di Bologna di Mauro e Paolo Casali da cui, a quanto Riccardo Marinucci sostiene, discendono i Tigers, attualmente militanti nella serie A FISCT. La questione di quale, ed in base a quali criteri, sia il club più antico d'Italia verrà affrontata, per questo come per altri punti, in un'estensione, di questa cronologia pubblicata sempre in questa discussione.
    - 1973, primi tornei “pseudo-ufficiali”, comunque di carattere agonistico, in Italia, probabilmente gestiti dalla ditta Parodi (importatrice del marchio Subbuteo). Non si hanno sicure informazioni su chi organizzava i tornei in quel periodo, citiamo tra i più importanti n il Torneo di Primavera di Genova.
    L'organizzazione è locale e durante le fasi eliminatorie (probabilmente selezioni regionali, categoria unica) dei primi Campionati Italiani si gioca, principalmente in negozi di giocattoli, circoli e parrocchie.

    - 1974, si infittisce la stagione agonistica in Italia. Si disputano dal 3 al 5 maggio a Genova le fasi finali dei primi campionati italiani (valevoli anche per l'accesso ai campionati mondiali tedeschi) vinti da Stefano Beverini in finale con Bruno Siciliano. Degli agonisti ancora in attività vi partecipa Stefano De Francesco, mentre Enrico Tecchiati era stato eliminato nelle selezioni regionali alle quali avevano preso parte i giocatori residenti nel Trentino Alto Adige.

    - 1974, 9, 10 e 11 giugno, Secondo Campionato Mondiale, organizzato dalla Subbuteo Waddington, al quale l'Italia partecipa per la prima volta con suoi tesserati, inviando come rappresentati i finalisti del campionato italiano. Stefano Beverini (batte 4-0 ai quarti a il maltese Alfred Fenech ma perde in semifinale 1-2 con l'inglese Dent , poi secondo, e batte, infine, un belga 5-1 aggiudicandosi il 3° posto). Bruno Siciliano perde ai quarti 0-1 con l'olandese Rietveld, poi campione del mondo.
    - 1975, dal 1 al 6 febbraio, partecipazione della prima squadra nazionale italiana al Trofeo di Norimberga, organizzato dalla E.T.F. ma con regolamenti Subbuteo Waddington "Non ETF". Composta da Stefano Beverini, Arturo Parodi e Roberto Semplici la rappresentativa italiana si piazza al secondo posto ottenendo i seguenti risultati: 0-0 con la Germania Occidentale, 1-1 con l'Inghilterra, 3-0 con il Belgio e 0-3 con l'Olanda, prima classificata.

    - 1975, il 27 marzo si costituisce la prima federazione: la FICMS, Federazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo. I campionati italiani vengono regolamentati da essa organizzati. La FICMS è affiliata alla ETF (la federazione europea dove sono consentiti materiali misti).
    - 1975, 1 aprile, prima amichevole della nazionale italiana contro gli Stati Uniti. Giocata all'Hotel Claridge di Roma vede schierati Carlo Giovannella, Giancarlo Filacchione e G. Lombardo. Sonora sconfitta americana.
    - 1975, 27 e 28 settembre, prima partecipazione italiana ai campionati europei giocati a Haibach: 5° Federico Zollo, 13° Stefano Beverini. Pare che i non brillanti risultati furono anche dovuti a ad alcuni abbinamenti negli incontri, che cambiarono all'ultimo momento.
    - 1975 primo torneo ufficiale nazionale a squadre: a Perugia il 28 e 29 dicembre, vince il Genova Pegli (Beverini, Olivieri, Zollo) https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=65806405 , 2° Roma 1, composta da Giovannella, Scaletti e Amadei; solo 4° l'A.C.S. Perugia di De Francesco https://ilforumsubbuteo.forumfree.it/?t=67577285.
    - 1976, 15 e 16 maggio alla fiera di Genova – Padiglione Montecatini, secondi campionati italiani (selezioni regionali durante il '75 e inizio '76), per la prima volta compare la categoria juniores (sotto i 16 anni). Vincono Beverini, 6-2, dopo i supplementari, a Giovannella, e Scaletti.
    - 1976, 16 e 17 ottobre europei a Malta: 12° Giovannella, 13° Beverini, 20° Arturo Parodi. Si dice che i non esaltanti risultati furono dovuti al clima teso creatosi con gli organizzatori. Racconta, infatti, Alfred Fenech, giocatore di spicco e nazionale maltese del tempo, che il problema nacque dal fatto che la lucidatura usata permetteva ai rappresentanti italiani uno scorrimento degli omini sorprendente. Gli organizzatori locali pensarono che gli azzurri appesantissero i giocatori. Aprendone uno si resero conto che non era così: ci fecero una brutta figura ma innervosirono i nostri che, quindi (ma questo lo aggiungiamo noi e non Fenech) non resero al meglio.
    - 1977, 14 aprile, amichevole a Reggio Calabria Italia-Malta. Beverni, Lopresto e Trovato rifilano un 8-0 agli avversari, il solo Trovato si fa bloccare sull'1-1 da Alfred Fenech.
    - 1977, 4 e 5 giugno, 3° campionati italiani, alla fiera di Genova: seniores Bellotto- Ziz 5-1; juniores Piccaluga- Di Lernia 1-0.
    - 1977, 2 ottobre, primo Grand Prix (torneo – ideato e organizzato dal comitato laziale - a cui vengono ammessi i primi sedici di una classifica data dai punti acquisiti durante le competizioni ufficiali giocate durante l'anno), giocato a Roma: vince Beverini su Lopresto 4-2 ai tiri piazzati (2-2).
    - 1977, prima Coppa Italia a squadre: tra settembre e ottobre selezioni regionali, poi interregionali (nord, centro e sud). Finale nazionale a tre squadre, giocata a Roma presso l'Hotel Parco dei Principi, il 6 novembre . Il primo titolo federale per club lo vince l'OSL (Organizzazione Subbuteo Lazio), composta da Giovannella, Scaletti, Gambara, Amadei, impattando con i genovesi del Pegli (Beverini, Zollo, Olivieri) ma con miglior scarto vittorie nel battere i terzi incomodi di Reggio Calabria (Lopresto, Del Pozzo, D'Ascola).
    - 1977, 15 novembre, prima amichevole azzurra fuori casa: Andrea Piccaluga, Edoardo Bellotto e Stefano Beverini battono gli inglesi 3-1 (3 vittorie, 5 pareggi ed 1 sola sconfitta).
    - 1977, in precedenza , durante un incontro tenutosi ad Amsterdam in aprile, i dirigenti Waddington avevano chiesto ai rappresentanti delle più importanti federazioni europee di usare esclusivamente materiale Subbuteo: l'Italia avrebbe aderito.
    Alcune federazioni si scindono, come Olanda e Regno Unito; la Svizzera rimane fedele all'ETF; altre nazioni come la Germania e il Belgio decideranno di fare disputare specifiche qualificazioni per i tornei mono-materiale organizzati dalla FISA/Waddington.
    Come detto, l'Italia decide di seguire la Waddington e nel 1979 si affilierà alla neonata FISA; la posizione dell'Italia, discorsi commerciali a parte, fu sicuramente condizionata, come accennato in precedenza, anche dalle esperienze negative avute nei due precedenti Campionati Europei ETF disputati (1975 e 1976).
    - 1978, 6 e7 maggio, finali 1° edizione Guerin Subbuteo. Due categorie, seniores, 1963 e precedenti e juniores, 1964 e successivi, con selezioni regionali. La fase conclusiva si disputa a Genova presso il Circolo Industria Italiana Petroli. Vincono Beverini (seniores) contro Giovannella 5-2 e Piccaluga, juniores.
    - 1978, 20 e 21 maggio a Londra-Wembey, secondo campionato mondiale organizzato dalla Subbuteo Waddington.
    E' il momento della spaccatura tra Waddington ed ETF: il trofeo John Waddington viene assegnato, per motivi commerciali, alla categoria Junior anziché a quella senior.
    Gli olandesi ed altri paesi del nord Europa non accettarono questa decisione e i giocatori migliori abbandonarono completamente il movimento legato al produttore del marchio.
    L'Olanda già in occasione del precedente mondiale 1974 non aveva gradito la decisione della Waddington di permettere all'Italia e alla Germania di schierare due giocatori anzichè uno; Dick Rietveld rimase anche molto deluso per non aver potuto difendere il suo titolo Mondiale, ritenendo scontata una sua partecipazione senza qualificazioni nazionali. L'Italia vince il suo primo titolo mondiale individuale. E' lo juniores Piccaluga ad aggiudicarselo battendo in finale 3-0 il tedesco Dirk Barwald; terzo, nei seniores, Bellotto.
    - 1978, 21 e 22 ottobre (il giorno prima il direttivo FICMS in carica composto da Italo Giudici, presidente, Mario Giudici, segretario era stato riconfermato) si disputano i 4° campionati italiani (i 3° juniores): campione d'Italia per i seniores è Alessandro Scaletti; tra i giovani successo per Renzo Frignani.
    - 1978, 19 novembre, Napoli, il Subbuteo Club Savoldi di Napoli (Trovato, Marone e Arcamone) vince la seconda edizione della Coppa Italia a squadre; secondo l'OSL (Gambara, Scaletti, Di Silvio); terzo il Subbuteo Club Montecchio (Romagnani, Frignani, Amadei)
    - 1978, 17 dicembre i due campioni italiani individuali si piazzano ai primi due posti del del 2° Grand Prix: primo è Frignani, piazza d'onore per Scaletti. Nel girone a quattro finale, i due pareggiano tra loro ma il romano perde la sua gara con Bellotto (3°), mentre l'emiliano vince sia con il veneto che con Gambara.
    - 1979, prima vittoria di Frignani al Guerin Subbuteo seniores (2° edizione), ne vincerà altri 5, i primi 4 consecutivi; il campione juniores è Luca Mancini.
    - 1979, prima vittoria di Frignai in Coppa Italia con il C.S. Puma-Montecchio. Il suo club, il C.S. Montecchio, si era fuso proprio per raggiungere tale obbiettivo con il C.S. Puma di Bologna di Paolo Casali; Romagnani il terzo componente la formazione campione.
    - 1979 nasce la FISA - Federation of International Subbuteo Associations) come alternativa Waddington (marchio Subbuteo) alla ETF.
    L'Italia prosegue nella propria fedeltà ai materiali mono-marca Subbuteo e vi si associa.
    I futuri campionati mondiali saranno organizzati quindi dalla FISA.; l'ETF proseguirà nella organizzazione di propri campionati europei.
    - 1980, 19 e 20 giugno, Roma Palazzo dei congressi, primo successo in una competizione a squadre nell'europeo per nazionali per l'Italia. Trovato, Antiga e Piccaluga battono 2-0 in finale il Belgio del campione del mondo in carica Phippe Outmanns.
    - 1980, 8 e 9 novembre, Venezia-Mestre, primo titolo italiano seniores per Frignani (ne collezionerà cinque); il campione juniores è Andrea Antiga.
    - 1982, 8 e 9 giugno, Barcellona, primo titolo mondiale seniores per l'Italia vinto da Renzo Frignani, 2-1 sul tedesco Horst Becker; terzo, nella sua categoria, lo juniores Pierpaolo Pesce.
    - 1983 La FISA passa alla palla di dimensioni medie, per differenziarsi ulteriormente dalla ETF (per un breve periodo nella FISA si sperimenterà anche l'uso della palla piccola: in Italia ciò non avviene, anche se nell'ottobre 1979 Giancarlo Filacchione aveva proposto un nuovo regolamento, con porte di dimensioni diverse e, appunto, l'uso della pallina più piccola, che non veniva preso nella benché minima considerazione). Anche, ovviamente, la federazione italiana si allinea.
    - 1983, primi titoli assegnati giocando con la nuova pallina.
    - maggio, Guerin Subbuteo: Davide Massino (seniores) e Michele Motola (juniores);
    - 12 e 13 novembre, campionati italiani individuali a Montecatini: Frignani (seniores), Massimo Averno (juniores);
    - 3 e 4 dicembre, Alassio, Coppa Italia a squadre: Subbuteo Club Diavoli Milano di Potecchi A., Funaro, Placanica e Rossi. La competizione dalla stagione seguente si chiamerà Campionato Italiano Subbuteo per Squadre di Club, diviso in serie A, nazionale, e serie B , regionale.
    - 1984, 28 e 29 maggio a Parigi il primo titolo a livello internazionale assegnato con la nuova pallina è il campionato europeo individuale (champions league e mondiali per squadre nazionali si inizieranno ad organizzare solo una decina di anni più tardi): Frignani batte 1-0 il francese Abecassis, vincendo il titolo mentre tra gli juniores Santachiara si ferma in semifinale, ma solo ai tiri piazzati perdendo 5-6 (1-1 era terminata la gara), con il belga De Marco.

    FINE 1° PARTE
  13. .
    CITAZIONE (zionist @ 22/12/2013, 08:34)
    CITAZIONE (exywjk @ 21/12/2013, 23:52) 
    coloro i quali

    :bangin: Ti eri dimenticato di colorarli: quali

    ----

    Medaglia d'argento per Alessandro Benedetti con la seguente motivazione: -_- "Sprezzante del pericolo manteneva un atteggiamento consono alla propria mansione portando avanti con successo la propria missione".

    PS Sono un po' impegnato, ma voi scrivete. Non appena posso metto insieme tutto e creo una cronologia simile a quella :P "internazionale"



    A breve pubblicherò una prima cronologia, correggibile ed integrabile, estensibile in ogni punto, tutto ciò con il contributo di chiunque sappia e voglia aggiungere, togliere o modificare qualcosa.
    E' stata realizzata sia con le informazioni in mio possesso dovute al fatto di aver vissuto le cose in prima persona dalla fine del 1977 ad oggi, sia attingendo ad altre notizie, acquisite frequentando questo forum ed i preziosi contributi in esso contenuti.
    Si parte dalle prime presenze di giocatori non agonisti in Italia, ai primi tornei, alla nascita della federazione, dei primi club, alle prime competizioni a squadre, alle prime partecipazioni italiane a competizioni internazionali e alle prime partite disputate da una nazionale azzurra.
    Poi, inevitabilmente, verrà affrontato il tema delle federazioni sciolte e di quella o quelle che ne hanno preso il posto, fino alla realtà odierna.

    Rimbocchiamoci le mani e diamo vita a quella che potremmo chiamare "Storia ed evoluzione del Subbuteo in Italia dalle origini ai giorni nostri".
  14. .
    Andiamo in ordine cronologico. La riunione che sancì la scissione avvenne la sera del 5 novembre 1994 presso l'Hotel Kursaal di Ostia (Roma).
    In realtà le posizioni erano chiare già da prima, nel senso che si sapeva già da che parte sarebbe andato ognuno e perché.
    Il problema di fondo era la liberalizzazione dei materiali e relativo affrancamento dalla ditta fabbricante. Inoltre, la spaccatura avrebbe raddoppiato le poltrone e consentito a chi non contava da una parte di andarlo a fare da un'altra.
    Tutti coloro chiamati a decidere per ciò che rappresentavano (clubs, regioni, comitati) fecero, a mio modo di vedere, valutazioni di opportunità più che ideologiche. Questa l'idea che mi feci da tutto ciò che mi aveva raccontato Rodolfo Casentini - allora responsabile del comitato laziale - e dalle considerazioni e i commenti che raccolsi dalla mattina del 6 novembre, quando mi recai al Kursaal per seguire i campionati italiani.
    Quelli che rimanevano legati al marchio consideravano fondamentale il sostegno economico che questo avrebbe significato. Alcuni, i futuri dirigenti, miravano anche ad amministrarlo direttamente. Certo, c'era, sicuramente, anche qualcuno che inorridiva davanti al possibile uso di Sport Figures eToccer.
    Sul versante degli innovatori, pensai subito che il nuovo regolamento di gioco l'avesse concepito uno - lo svizzero Hofmann - in quanto più adatto alle sue caratteristiche tecniche. Il fatto, poi, che l'elvetico fabbricasse alcuni dei futuri materiali omologati si commenta da solo.
    Tuttavia, quella mattina parlai molto con Buzzi, capofila degli innovatori e, devo dire, mi fece una buona impressione. L'idea, poi, in se di avere non più vincoli e di tentare di assurgere al rango di sport mi attraeva.
    D'altra parte per giocare bisognava comunque fare una scelta.
    Mi consultai, a tavola nella pausa della competizione, con Rodolfo Casentini - avremmo unito i nostri club dalla stagione successiva - e lui, a mia precisa domanda, mi disse che la FISCT, in prospettiva, dava maggiori garanzie di successo. Tornammo a parlarne anche successivamente - quel nuovo regolamento senza il back al volo proprio non mi piaceva - ma, alla fine, mi convinsi.
    L'inizio non fu, però, dei più incoraggianti. Solo poche regioni aderirono nel 1995, mi pare solo queste: Lombardia, Veneto, Trentini, Friuli, Emilia Romagna Toscana e il Lazio che era quella più a sud.
    Le due competizioni più importanti - serie A a squadre e campionati italiani individuali - ebbero di conseguenza una partecipazione nazionale scarsamente rappresentativa...ma questa è un'altra storia.

    Alla prossima, Fabrizio Sonnino
  15. .
    Potrei dare un contributo a questa cronologia raccontando di un, diciamo così, incontro al vertice tra Fisct e Aicat avvenuto a Roma nell'ottobre 1999. Per la prima erano presenti Villa e Carravetta, per la seconda, il sottoscritto e Antonello Rodriquez.
    Poi, si potrebbe fare un accenno al primo campionato di serie A a squadre FISCT, giocato a Roma nel 1996 in un unico pomeriggio: partecipai all'organizzazione e giocai.
    Chiudo con una curiosità. Nel famigerato Hotel Kursal - quello della scissione, che poi si è bruciato - ci pioveva dentro. Andai la domenica mattina a seguire le fasi finali dei campionati italiani ed era praticamente allagato.
22 replies since 6/1/2008
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